Non aprite quella porta

Ricordavo ieri con un misto di fastidio e contrarietà quel gioco un pò crudele che si fa con i bambini quando fanno i capricci , simulando il bussare ad una porta tamburellando con le nocche sotto al tavolo e subito dopo esclamando :

” Senti, senti, chi bussa alla porta?? sarà l’uomo nero ?? occhio che viene a prenderti se non fai il bravo”.

Sinceramente questi metodi non li ho mai adottati con i miei figli. La storiella mi è venuta in mente pensando alle dichiarazioni del segretario di SEL riguardo al progetto di Landini della fantasmagorica ” coalizione sociale “. Il nostro Nichi si è affrettato a dichiarare che SEL apre la porta a questa nuova avventura. Ma la domanda è: chi ha bussato alla loro porta??

Nessuno. aa

Hanno tamburellato sotto al tavolo con la scusa di aprire, o per lo meno per minacciare di farlo, cosi da spaventare il bambino, la sinistra dem, per fargli smettere di fare i capricci e spingerlo ad ubbidire agli adulti, quelli che comprendono il fattore umano, e che si sentono legittimati a guidare la rinascita della sinistra unita italiana.

Per fortuna nessuno, almeno in questa fase, ha intenzione di passare quella soglia.

Troppe volte i Partiti tradizionali della sinistra hanno fatto un piccolo passo indietro per poi allungare il passo per tre volte in avanti. Troppe volte hanno mischiato la necessità di non evaporare con l’incoerenza dell’alleanza con il PD. Assolutamente troppe volte hanno tentato di mettere il cappello  sulle forze della società civile, erroneamente pensando che la soluzione potesse essere quella di fornire un braccio politico alle iniziative di settore dei movimenti.

Se è vero come è vero che troppo spesso il campo d’azione di questi movimenti è stato circoscritto a tematiche di settore, della serie “ognun per se e Dio per tutti”, l’attualità delle società italiana ed europea, mostrano come non ci sia un solo aspetto della vita degli individui che non sia sotto assedio da parte dei poteri finanziari estrattivi che tutto prendono e tutto stravolgono in senso antidemocratico, nel tentativo estremo di salvare il loro privilegio nello status quo contro l’evidenza di un sistema sociale che corre verso l’irreversibile autodemolizione.

Questa aggressione diffusa necessita di una risposta collettiva. Questa è la coalizione sociale che sogniamo. Un corpo unitario di istanze diverse che si sostengono, che si confrontano, che si scambiano energie e idee, che sostanziano una nuova Resistenza contro l’aggressore che oggi non spara ( quasi mai) ma che non di meno colonizza gli spazi della libertà, privatizzando ogni ricchezza e collettivizzando ogni debito.

Una tale coalizione sociale non ha bisogno di un soggetto politico che la rappresenti bensì di uno spazio di agibilità politica in cui auto rappresentarsi, di un metodo di lavoro innovativo che tolga le oligarchie dei soliti tiratori di fila onnipresenti ed i poteri intermedi classici dei partiti novecenteschi e di una assoluta coerenza politica.

Questo dovremmo cercare di costruire a partire dall’Assemblea del prossimo 29 Marzo a Roma : un Assemblea Permanente deliberante ad adesione individuale che coalizzi le forze popolari contro lo strapotere del capitalismo finanziario e dei suoi servi nei Parlamenti.

Lasciate pure le porte aperte, voi della vecchia politica, impastati di pratiche politicamente quando non giuridicamente ambigue . Magari passerà un pò d’aria ed il fetore di muffa lascerà il posto al profumo della primavera.